Ermanno Manenti, l’irrefrenabile ciclista di Manerbio, continua a stupire e a regalare nuove imprese a tutti quelli che credono in lui. Lo scorso mese di agosto l’atleta manerbiese ha partecipato al Campionato del Mondo di ciclismo per trapiantati che si è svolto a Dresda ed è tornato dalla Germania con lo splendido “bottino” di due medaglie d’oro e di una d’argento. Sempre sul podio, dunque, nelle tre gare disputate, che hanno visto Manenti vincere la corsa in linea individuale e la cronometro a squadre con l’Italia (davanti a Germania e Olanda), mentre nella cronometro individuale l’azzurro è giunto a soli 16” dal vincitore, lo statunitense Neal Stansbury. “Direi che due ori e un argento è un bilancio non da poco – ha sintetizzato, ancora emozionato, lo stesso Manenti – Sono contento per essere riuscito a vincere la gara in linea, ma una soddisfazione del tutto particolare è legata al successo colto con l’Italia nella cronometro a squadre (composte da tre corridori – ndr). Non solo abbiamo preceduto rivali quotate come Germania e Olanda, ma ci siamo imposti in una specialità che finora avevamo affrontato solo nel 2017 (con un terzo posto finale – ndr). Tornare dopo diversi anni e riuscire a vincere è una cosa veramente speciale”. Il fatto di avere letteralmente sfiorato un tris tutto d’oro non intacca minimamente la felicità di Manenti per quanto fatto in Germania: “Sinceramente sono contento anche dell’argento nella cronometro individuale. Sono giunto a 16” dal vincitore, che ha pienamente meritato il successo, ma anch’io posso dire di avere fatto pienamente la mia parte”. In effetti tutti gli allenamenti che hanno preceduto la trasferta a Dresda hanno fruttato: “Non si può essere sempre al top, ovviamente – racconta Ermanno Manenti che ha compiuto 64 anni proprio il 20 agosto in occasione della vittoria nella prova in linea – Posso dire, però, che mi sono preparato nel migliore dei modi in vista del Campionato del Mondo. Se poi non capita la giornata storta, nella quale non sei al top della condizione, puoi giocare le tue carte fino in fondo ed è quello che ho fatto io in Germania, da dove sono rientrato con un bilancio che ritengo senza dubbio molto positivo”. In effetti il brillante tris conquistato a Dresda ha arricchito ulteriormente la prestigiosa bacheca di Ermanno Manenti, che adesso, senza dimenticare le medaglie fin qui conquistate e le numerose vittorie colte a livello nazionale (e non solo), vanta sei titoli iridati e tre europei. Un ruolino di marcia che parla da solo e che rende di diritto il ciclista di Manerbio un prezioso testimonial a sostegno della vita e della voglia di vivere senza mai arrendersi. Proprio come ha saputo fare lui dopo il 4 gennaio del 2007, quando il trapianto di fegato gli ha aperto le porte per una “seconda vita” senza confini e senza barriere.
Luca Marinoni