Giovedì 9 ottobre 2025

ALLA SCUOLA SECONDARIA_ UNA MATTINATA PER RIFLETTERE CON I RAGAZZI DI TERZA SU SPORT E DISABILITÀ

SACRA FAMIGLIA

Martedì 14 novembre disorientamento, emozioni e riconoscenza si sono fatte strada tra i ragazzi grazie all’incontro nato dalla collaborazione dell’associazione «Enjoy Sky Sport» di Bernardi Mauro e dell’associazione «Condividere la strada della vita», due realtà che, insieme, promuovono la sensibilizzazione al tema della prevenzione degli incidenti stradali, in particolare negli istituti scolastici.

Disorientamento, emozioni e riconoscenza sono le tre parole che possono descrivere bene la mattinata che gli alunni di terza media hanno potuto condividere con Mauro, Francesco e Antonio.

Disorientamento: Mauro e Francesco arrivano in una mattina di scuola che solo in apparenza comincia come tante altre. Arrivano per disorientare e stravolgere il quotidiano attraverso un incontro extra-ordinario con la disabilità. La proposta è di giocare una partita di pallacanestro indossando, fisicamente e metaforicamente, le vesti di una disabilità. Una proposta apparentemente semplice e goliardica ma che mette nella situazione di dover fare le cose in modo diverso, magari dovendosi affidare a una persona o a una carrozzina per potersi spostare. Ciascuno indossa una casacca che rende ciechi, zoppi o con limiti intellettivi. Come avviene nella realtà non c’è possibilità di scelta, capita all’improvviso e seppur disorientati non si può che rimettersi in gioco e, insieme, continuare a fare canestro.

Emozioni: sono state tante, diverse e contrastanti le emozioni provate. Tristezza e amarezza, ascoltando la storia di Mauro, un camionista che a 30 anni perde l’uso delle gambe a causa di un incidente; Francesco, un ragazzo disabile dalla nascita e Antonio, un poliziotto che spesso si trova a misurare “punto di collisione-cadavere” di ragazzi/e dell’età di suo figlio. Vite in salita, in cui è continuamente necessario reinventarsi e stringere i denti per poter superare i propri limiti e quelli imposti, purtroppo spesso inconsapevolmente, anche dagli altri. 

Consapevolezza e paura: «Quello che è successo a loro può succedere anche a me/ai miei cari?», «Riuscirei ad essere forte come loro se qualcosa andasse storto nella mia vita?». 

Tuttavia non sono mancati la gioia e lo stupore, nel vedere la grinta e la determinazione di Mauro e Francesco nel rapportarsi con gli alunni e gli insegnanti, attraverso il racconto e l’esperienza di una partita condivisa.

Riconoscenza: una partita di pallacanestro, un filmato con delle fotografie e le canzoni preferite di Mauro e Francesco insegnano che tematiche ostiche possono essere affrontate con umorismo e possono essere alleggerite da sguardi dolci e sorridenti senza perdere di spessore. Attività semplici che permettono di mettersi nei panni dell’altro, anche fisicamente, allenandosi a usare nuove lenti per vedere bisogni e risorse di chi ci sta accanto. Come detto da Antonio, «gli incidenti non sono mai incidenti»: le scelte hanno sempre un effetto su noi stessi e/o sugli altri. È bastata qualche ora per fare esperienza di come l’amore per la vita riesca a far superare limiti apparentemente insormontabili e di come lo si possa fare aiutando ed essendo aiutati dagli altri.

«La vita rimane la cosa più bella che ho» è stata la colonna sonora dei filmati presentati ai ragazzi, la speranza è che possa essere da loro ricordata durante la crescita, nei momenti belli della loro vita ma soprattutto in quelli difficili.

Prof.ssa Beatrice Piacentini

Insegnante scuola Secondaria

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