Mercoledì 8 ottobre 2025

Ciao Silvio, grazie per la tua umanità e la tua immensa passione artistica!

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Caro Silvio,

ti saluto con grande affetto avendo avuto l’opportunità di conoscerti profondamente, non solo durante le interviste, ma anche nelle occasioni di incontro personale. Voglio esprimerti tutta la mia gratitudine per la tua simpatia, la tua disponibilità, la tua generosità e, soprattutto, per l’autentica amicizia che mi hai sempre offerto.

Sì, perché di te si potrebbe scrivere un intero libro, che racconti l’incredibile avventura della tua vita. Ma ciò che mi ha sempre colpito è stata la tua straordinaria umanità. Nonostante tu abbia realizzato numerose opere artistiche di grande valore, e compiuto restauri di rilevanza storica e culturale, sei sempre stato una persona umile, semplice e genuina. Un uomo desideroso di raccontarsi, di creare legami veri e sinceri con chiunque avesse la fortuna di incontrarti. Eri generosissimo: ogni volta che venivo a trovarti, mi omaggiavi sempre con una delle tue opere, come segno di affetto e amicizia.

Sei stato un lavoratore instancabile, la passione che mettevi in ogni singolo lavoro – che fosse un restauro, un dipinto, un’incisione o un modellino – mi ha colpito fin dal primo incontro. Ogni tua creazione portava con sé non solo la tua competenza tecnica, ma soprattutto era espressione di profondo amore per l’arte.

Sei venuto a mancare improvvisamente in questo mese di agosto, e il mio rimpianto più grande è di non essere riuscito a farti visita in tempi recenti. Non mi resta che salutarti con un immenso affetto, ringraziandoti per la tua grande umanità e per l’amicizia che mi hai donato. Cercherò di raccontare la tua storia, ricca di esperienze significative, lavori straordinari e una passione che non ha mai smesso di illuminare chi ti stava vicino.

Le origini artistiche e la formazione

La sua passione per l’arte affonda le radici in un’infanzia trascorsa a osservare il padre Pietro Meisso, pittore naif e restauratore. A soli 12 anni, Silvio crea il suo primo quadro e, spinto dal talento, frequenta la scuola Ricchino di Rovato dove frequenta diversi corsi che gli permettono di esprimere le sue abilità con la tecnica del carboncino, nel disegno, nell’arte figurativa e pittorica. Successivamente, intorno ai 18-20 anni, grazie ai sacrifici della famiglia, prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti “Carrara” di Bergamo, dove si avvicina alla tecnica del restauro, specializzandosi in affreschi. Rovato all’epoca, ovviamente, non gli avrebbe dato delle possibilità in termini professionali ma un incontro casuale con il restauratore Guido Fiume, impegnato nei lavori di restauro presso il convento della SS. Annunciata sul Monte Orfano, gli apre le porte al mondo del restauro, iniziando una carriera che lo porterà a lavorare per anni a stretto contatto con il maestro. Sul finire della carriera Fiume gli propone di rilevare il suo studio di Milano, tuttavia Silvio non è amante della grande città e preferisce restare a Rovato.

Le opere di restauro di rilievo

Sono davvero molti gli interventi di restauro portati a termine nel corso della carriera, la maggior parte dei quali effettuati sul territorio nazionale, alcuni all’estero, e numerosi a Rovato ed in terra bresciana.

Tra i suoi lavori più noti, spiccano quelli su opere di Tiepolo e Urbani a Noventa Padovana, sull’abbazia di Sant’Egidio in Fontanella di Sotto il Monte (Bg), sulla Villa Maria a Baveno sul Lago Maggiore, sull’Armeria Reale di Torino.

Numerosissime le opere recuperate in provincia di Brescia: la chiesa parrocchiale di Castelcovati con restauro di affreschi e dipinti; la parrocchiale di Santa Maria assunta in Rovato dove ha curato il restauro dei dipinti, degli affreschi e delle decorazioni. Sempre nella parrocchiale Rovatese Silvio ha restaurato l’oratorio della Disciplina e la cappella in stile liberty (opera unica al mondo). In territorio rovatese ha restaurato anche le chiese di San Michele, San Rocco e Santo Stefano.

Non possiamo non citare poi i lavori realizzati sugli affreschi del chiostro e della chiesa di San Bernardino a Chiari, nel monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio, nell’abbazia di Rodengo Saiano, nella chiesa della Madonna della Neve a Pisogne ove è intervenuto sugli affreschi realizzati dal Romanino. Molti anche gli interventi su quadri importanti come quelli del Guercino a Lugo di Ravenna e di Palma il Giovane nella parrocchiale rovatese (di cui scoprì la firma prima occultata e quindi sconosciuta).

I suoi restauri hanno ricevuto l’ammirazione delle sovrintendenze e sono considerati una testimonianza del suo talento e della sua passione artistica.

La lunga attività di insegnamento alla Scuola Ricchino

Negli anni ‘60, Meisso ha saputo trasferire il suo amore per l’arte anche agli studenti, diventando insegnante di decorazione e restauro per oltre mezzo secolo alla scuola Ricchino, dove negli anni ha ricoperto anche il ruolo di presidente e direttore artistico. La sua passione per la pittura e le incisioni lo ha portato a realizzare numerose opere, molte delle quali donate ad amici e conoscenti.

La passione per il modellismo e le collezioni

Un’altra delle sue grandi passioni è stato il modellismo: a partire dagli anni ‘70, Meisso, con un’abilità davvero impressionante, si è dedicato alla realizzazione di diversi modelli navali riproducendo con minuziosità storiche imbarcazioni come le caravelle di Cristoforo Colombo, l’HMS Endeavour (nave storica della Royal Navy britannica, celebre per aver compiuto il primo viaggio di esplorazione del capitano James Cook tra il 1768 e il 1771) e l’Amerigo Vespucci, sicuramente il modello più complesso e artistico da realizzare. Da evidenziare il fatto che questa passione nacque quasi per caso grazie ad un amico che un giorno gli portò un modellino di caravella mal riuscito da restaurare.

La sua collezione include anche modellini di aerei e cimeli storici, mentre l’interesse per il cinema lo ha spinto a collezionare cineprese d’epoca filmati e documentari su pellicola.

I riconoscimenti ufficiali

Nel corso della sua carriera, Meisso ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui l’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica” nel 1997 e il Leone d’oro della Città di Rovato nel 2010. Nonostante i numerosi premi, è sempre rimasto un uomo modesto, lontano dai riflettori e motivato unicamente dalla sua passione per l’arte. Anche durante la pandemia, ha continuato a dipingere e realizzare incisioni, creando piccole opere dedicate alla sua terra natale, Rovato, che dimostrano ancora oggi il suo amore per il paesaggio e la cultura locale.

Emanuele Lopez

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