Recentemente ho avuto il piacere di confrontarmi con Giuliano Sigalini, Presidente del Coro Polifonico Città di Chiari, il quale mi ha raccontato del presente e del passato di questa importante realtà.
A quando risalgono le origini del Polifonico?
“La Scuola di Canto, a Chiari, è rinata e si è riorganizzata nel lontano 1889, ma le sue radici affondano in una tradizione musicale locale ancora più antica: già dal XVI° secolo, infatti, si hanno notizie di un certo Maestro Francesco Faglia, impegnato nell’insegnamento dell’uso di strumenti musicali e delle tecniche di vocalità.
Nel secolo successivo, nel panorama artistico-musicale di Chiari, domina la figura del M° G.B Pedersoli, organista della cattedrale di Bergamo.
È però per merito di Giuseppe Rocco, musicista del Duomo clarense, che a fine ottocento sul nostro territorio rinasce una vera e propria Scuola Musicale.
Più tardi, nel 1929, si assiste all’esordio della Schola Cantorum “S. Agape”, fortemente voluta dal M° Carlo Capra, che vi si dedicò con passione, cuore e professionalità.
Il Maestro Capra riuscì a costituire una vera e propria formazione corale per la quale scrisse lavori teatrali, mottetti, messe, operette, falsi bordoni, vespri e antifone.
Nel 1978 accanto alla Schola Cantorum “S. Agape” si sviluppa, con scopi prettamente culturali, l’attuale Coro Polifonico Città di Chiari.
A dirigerlo viene chiamato il concittadino M° Piergiorgio Capra, che ne sarà figura di riferimento fino al 1997.
Al M° Piergiorgio sono seguiti altri direttori che ancora oggi tengono vivo ed attivo il gruppo.”
Quando e dove si tengono gli incontri musicali e come vengono promossi gli eventi?
“Attualmente i coristi clarensi si ritrovano a cadenza settimanale nella sede di Vicolo Pace 13.
Durante gli incontri ci si dedica allo studio della musica e alle prove dei brani che verranno eseguiti nelle varie ricorrenze.
Il Polifonico ogni anno propone alla cittadinanza alcuni preziosi eventi.
Il concerto di Natale, per esempio, è un appuntamento storico: lo scorso dicembre nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Chiari, tra polifonie e celebri pastorali, il Coro ha ricevuto grandi apprezzamenti.
Per il prossimo periodo natalizio stiamo lavorando su brani di grandi autori classici come Vivaldi, Mozart, Franck e su repertori tradizionali.
Durante l’anno anche alcune messe celebrate in Duomo vengono impreziosite dalle voci del Polifonico: quella del S. Natale, della S. Pasqua e, nel mese di Maggio, la Celebrazione in ricordo dei coristi defunti.
Un altro appuntamento immancabile che solitamente si svolge in primavera, è il concerto offerto agli ospiti della RSA Pietro Cadeo.
I mesi estivi sono stati momenti musicalmente attivi per il nostro gruppo canoro: il 14 giugno, in Villa Mazzotti, si è tenuto il Concerto Lirico d’estate.
In questa occasione, qualificati musicisti e splendide voci soliste come quelle dei soprani Manami Hama e Raffaela Sirani, del baritono Ermanno Iore e del tenore Nao Mashio, hanno allietato e catturato l’interesse di un folto pubblico.
Nel mese di settembre il gruppo ha ripreso l’attività, partecipando alla serata conclusiva delle Quadre.
Per l’occasione i coristi, accompagnati dalla Banda musicale G.B. Pedersoli, hanno interpretato l’Inno di Mameli Fratelli d’Italia e Va Pensiero di Verdi.
Il coro era presente anche il 21 settembre in Piazza Zanardelli per la manifestazione Festa della libertà affiancato dal gruppo delle Librellule.”
Com’è strutturata la vostra Associazione?
“Il nostro coro, formato da venticinque elementi, è gestito da un Consiglio Direttivo composto da nove membri di cui tre rappresentanti dell’Amministrazione comunale ed è coordinato da me, in qualità di Presidente.
Come tante Associazioni, anche la nostra avverte una mancanza di subentri, dovuta forse alla mole di impegno che lo studio della musica richiede.
Ci auguriamo che, anche alla luce dei recenti ottimi risultati, i giovani vengano stimolati a frequentare la corale clarense per apprezzare la musica lirica, sacra e polifonica.”
Da persona appassionata e attiva in ambito musicale voglio concludere questo articolo sottolineando i molteplici benefici che il far parte di una formazione corale comporta: oltre ad avvicinare la gente al meraviglioso mondo della musica, “cantare insieme” crea coesione sociale, rafforza il benessere dei partecipanti, promuove l’integrazione culturale, salvaguarda e tramanda il patrimonio artistico arricchendo la vita culturale della comunità.
Un coro può unire generazioni diverse offrendo l’opportunità di esprimere e condividere la propria umanità attraverso il potente linguaggio della musica.
Mara Ghidini